IL COLUMNIST di Luca Russo / L’IMPERMEABILITA’ DIFENSIVA NON E’ L’ARMA MIGLIORE (NEANCHE) DELLO SPEZIA CHE PERO’ NON SI ARRENDE MAI

(Luca Russo) – Il doppio svantaggio incassato nel breve volgere di cinque minuti. Il pareggio strappato in rimonta e senza mai perdere contatto col match. E due reti realizzate con gli unici due tiri che hanno inquadrato lo specchio della porta. Il tutto al cospetto di un avversario, la Fiorentina, che fin qui ha già dato parecchio filo da torcere nientemeno che all’Inter, principale candidata allo Scudetto. E’ questo il ritratto recente dello Spezia, nostro prossimo avversario in campionato. Incoraggiante da un lato, perché ci mostra come la formazione ligure non faccia dell’impermeabilità difensiva la sua arma migliore. Preoccupante dall’altro, perché i bianconeri sono squadra che non s’arrende, che non si dà per vinta. Somigliano a quei corridori che al Tour de France si guadagnano il premio della combattività, pronti a spendersi fino all’ultimo millimetro pur di non lasciare nulla di intentato e provare a portarsi a casa, se non vittorie o piazzamenti, almeno la sensazione di aver dato fondo ad ogni risorsa disponibile. Contro i toscani la truppa di Italiano si è battuta egregiamente, al netto dell’avvio di gara in salita, e alla fine ha addirittura sfiorato la vittoria più di quanto non abbiano fatto i ragazzi di Iachini: se in pieno recupero Nzola non avesse sprecato la palla del colpaccio, a quest’ora dovremmo parlare di uno Spezia a quota 6 punti in classifica, appena uno in meno di due corazzate come Roma e Inter. In effetti le statistiche dell’incontro pareggiato contro i toscani ci raccontano che gli Aquilotti hanno prodotto molto possesso palla, tirato numerose volte all’indirizzo della porta difesa da Dragowski e collezionato diversi tentativi andati a buon fine di cross e dribbling. L’intraprendenza, insomma, non gli fa difetto, dettaglio non irrilevante per una formazione che visto e considerato che è chiamata a centrare l’obiettivo salvezza e nulla più, in linea di massima potrebbe tranquillamente accontentarsi di giocare di rimessa, all’italiana, e speculare sugli errori degli avversari. Servirà il miglior Parma possibile per superare Terzi e compagnia. Non un’impresa (va ricordato che parliamo pur sempre di una neopromossa che in un modo o nell’altro prima o dopo farà i conti col salto di categoria) ma quasi, perché l’emergenza Covid ha presentato il conto al Parma prima della trasferta di Udine e i 7 atleti risultati positivi ai test molecolari non saranno disponibili per la sfida contro i liguri (a meno di ulteriori riduzioni in materia di giorni di quarantena) e, sempre non se ne aggiungano altri dopo i prossimi tamponi, limiteranno sensibilmente le alternative, sia tecniche che tattiche, a disposizione di Liverani. Che però potrà contare sull’ottimo momento di forma di Karamoh e Pezzella, in grande ascesa dopo che nel corso della passata stagione si sono distinti per discontinuità di rendimento. Per l’ivoriano nelle prime quattro giornate già un gol e un assist, per il difensore miglioramenti a vista d’occhio nell’applicazione dei concetti tipici di una linea difensiva a quattro. Due nuovi “acquisti” sui quali l’ex tecnico del Lecce farà leva per portare a termine con successo, e senza troppi passi falsi, la missione salvezza. Luca Russo

One thought on “IL COLUMNIST di Luca Russo / L’IMPERMEABILITA’ DIFENSIVA NON E’ L’ARMA MIGLIORE (NEANCHE) DELLO SPEZIA CHE PERO’ NON SI ARRENDE MAI

  • 22 Ottobre 2020 in 23:28
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    Dobbiamo giocare di rimessa, c’è poco da fare. Non mi piace, è brutto da vedere, ma cacchio, è tremendamente efficace per chi deve salvarsi.

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